Le ACLI iniziarono la loro attività a Bresso nell’ormai lontano 1945 e il libro soci, tuttora conservato, ci informa che gli iscritti allora furono ben 42, numero abbastanza considerevole se rapportato al totale degli abitanti di Bresso in quei tempi.
Il numero degli iscritti andò via via aumentando nel corso degli anni successivi, arrivando a sfiorare il totale di 250.
Ma la crescita delle ACLI in Bresso è testimoniata soprattutto dalle molteplici attività ed iniziative che ben presto si svilupparono in diversi settori e che lasciarono certamente una traccia importante a livello formativo e culturale in larghi strati della popolazione e specie fra i giovani. Ricordiamo le conferenze tenute sulle Encicliche sociali della Chiesa, i corsi di formazione, i dibattiti sui vari problemi sociali. Elencare le varie attività che sorsero attorno agli anni cinquanta, non renderà l’idea esatta dell’impegno profuso con dedizione e spirito di sacrificio da tante persone, ma potrebbe servire da stimolo per chi, oggi, volesse fare qualche cosa di utile per gli altri.
Per la gioventù furono organizzate moltissime gite, soprattutto in montagna ( che bei ricordi con l’ACLI VETTA a Motta di Campodolcino!).
Ma forse più lodevole fu senza altro l’istituzione nel 1952 della Scuola Serale di meccanica e disegno tecnico, sorta su iniziativa di Attilio Villa che avviò e preparò ad una sicura professione moltissimi giovani, in tempi in cui la scuola dell’obbligo arrivava alla quinta elementare e ben pochi erano i ragazzi che continuavano gli studi. Quanti bressesi sono ancora riconoscenti a questa benemerita Scuola che in circa 10 anni di attività ha permesso di acquisire una specializzazione che ha poi consentito loro di impiegarsi in diversi campi del mondo lavorativo.
Altre iniziative sono sorte secondo le esigenze: si possono ricordare i corsi aperti a tutti di pronto-soccorso, di musica, di ostetricia, di taglio e cucito, di lingue ( inglese e tedesco ). Gli eventi nel ’68 provocarono delle lacerazioni nei gruppi cristiani e pure le ACLI ne furono coinvolte. Più tardi le conseguenze furono la perdita della originaria identità dell’associazione. A livello nazionale si fecero delle scelte politiche in contrasto con i principi cristiani che avevano dato vita alle ACLI. L’associazione Acli Bresso Centro non condividendo i nuovi orientamenti, decise di continuare l’attività limitandola al servizio di “patronato” e “fiscali”. Tali pratiche elaborate in quegli anni a cura di volontari qualificati e appositamente formati con corsi di aggiornamento, si aggirarono mediamente intorno alle 2.000 unità all’anno. Negli anni successivi le Acli nazionali e provinciali iniziarono un cammino di recupero dei principi ispiratori. Anche il numero dei soci passò da una media di 40 a oltre 80 nel 1985 anche grazie a un rinnovato programma di attività ed iniziative di carattere formativo e culturale, rivolte su un duplice versante: da una parte la proposta di momenti di spiritualità e di riflessione alla luce della Parola di Dio, dall’altra l’organizzazione di incontri su alcuni temi di attualità quali il dibattito su solidarietà ed efficienza economica o le prospettive di impegno sociale dei cristiani alla luce del convegno ecclesiale di Loreto.
In occasione della celebrazione del quarantennio (1985), all’esterno della sede delle ACLI fu inaugurato un monumento, visibile dalla Via Isimbardi, che rappresenta i simboli del lavoro tradizionale, un incudine e un aratro, sormontati da un croce.
Negli anni’90 l’attività si è caratterizzata, oltre che per i servizi fiscali e di patronato anche per corsi di formazione e incontri di sensibilizzazione civica rivolti alla cittadinanza, uscite ricreative sulla neve con l’Acli Vetta alla casa alpina di Motta di Campodolcino e soprattutto per la realizzazione (1993) di un servizio gratuito di infermeria popolare per la somministrazione di iniezioni intramuscolo e misurazione della pressione arteriosa presso la sede distaccata di via Roma 33 in locali presi in affitto dalla Cooperativa Bressese Case Popolari.
Nei primi anni del 2000 i soci del nostro circolo hanno organizzato una raccolta fondi a favore delle attività di Fratel Ettore e degli incontri con la realtà presente a Seveso.
Il Circolo è stato promotore di una borsa di studio per giovani laureati in collaborazione con l’Università Statale di Milano.
Negli anni sono stati organizzate numerose serate aperte a tutta la cittadinanza; tra le più riuscite ricordiamo gli incontri sulle figure di don Primo Mazzolari, sul Cavaliere Luigi Strada e sui temi di economia solidale. A questo proposito, dopo la fondazione a opera del Cardinale Tettamanzi del Fondo Famiglia-lavoro, il circolo Luigi Strada insieme alla Caritas locale ha costituito il Fondo Adotta una famiglia con la Parrocchia dei SS. Nazaro e Celso e, in seguito, con la Comunità pastorale Madonna del Pilastrello. Questo prezioso lavoro ha ottenuto il riconoscimento da parte del Comune di Bresso con la Benemerenza Speciale “La Castela”
Nel corso di questi anni, con il contributo del 5xmille, si sono svolti presso la Chiesa dei SS. Nazaro e Celso delle elevazioni musicali il cui ricavato è stato devoluto al Fondo Adotta una famiglia.
Il Circolo ha partecipato a numerose edizioni della biciclettata “Vuoi la Pace? Pedala!” partendo dai nostri parchi cittadini, passando dal Parco Nord per giungere in Piazza Duomo a Milano.
In questi ultimi anni, non possiamo tuttavia nasconderci il fatto che di pari passo con l’aumento dell’età media dei nostri soci (oltre i 60 anni) e a causa della contrazione degli iscritti (passati dagli oltre 200 di circa un decennio fa, agli attuali 70) è conseguentemente calato anche in numero delle iniziative o servizi sul territorio che non fossero quelli prettamente a carattere fiscale o di patronato. Tuttavia siamo riusciti comunque ad organizzare iniziative a carattere culturale e socio/politico quali per esempio: una tavola rotonda tra i candidati sindaci alle elezioni amministrative del nostro Comune nel 2018 , oppure l’anno successivo quella formativa sull’Europa in vista delle elezioni europee ed una più politica di confronto tra alcuni candidati alle citate elezioni. Resiste, anche con dignitosi risultati, il nostro servizio infermeria, nonostante l’età media delle volontarie infermiere sia di circa 70 anni.
Infine, del 2019 è la costituzione di un nuovo Centro Servizi fiscali e di patronato unificato per la città di Bresso, in via Vittorio venero 89, staccato e quindi autonomo rispetto alle originarie sedi dei due circoli bressesi di via Isimbardi (Circolo Luigi Strada) e di via don Sturzo (Circolo Achille Grandi).