Fu persona dalle profonde radici religiose, altruista, sempre pronto alla condivisione con chi era solo, nel bisogno, nella sofferenza. Una vita spesa fino all’ultimo al servizio della sua comunità. La sua opera di educatore e di riferimento laico per intere generazioni di giovani bressesi fu interrotta dalla partecipazione alla seconda guerra mondiale (dove riportò gravi e dolorose menomazioni). Fiero oppositore della dittatura fascista e poi membro della resistenza, fu grazie alla sua opera di mediazione e riappacificazione degli animi che si deve in gran parte il passaggio senza rappresaglie dalla dittatura alla democrazia in Bresso. Gli anni successivi al 1945 lo videro cofondatore dell’allora unico circolo A.C.L.I. di Bresso, impegnato nell’Amministrazione Comunale sia come consigliere che come assessore all’Assistenza nei difficili anni della ricostruzione e della massiccia immigrazione, interpretando quel ruolo non come dispensatore di fondi o di favori ma come condivisione alle condizioni di bisogno del povero., dell’immigrato, della persona sola. Sempre pronto a dare anche del suo, in silenzio, fedele al detto: “non sappia la mano destra ciò che fa la sinistra”. Quasi tutte le iniziative a carattere sociale e civile in Bresso lo hanno avuto come ideatore, animatore, costruttore e a volte anche come silenzioso finanziatore: le Acli, le cooperative edilizie e di consumo, l’Ente Morale Pio XI, le società sportive, il Circolino … fino all’ultima intuizione della Casa dell’Anziano di cui fu ideatore e animatore ma che purtroppo non vide realizzata in quanto scomparve prematuramente qualche mese dopo (19 ottobre 1989) l’avvio del progetto. Casa inaugurata poi ufficialmente nel 1992.
Alla sua figura è dedicato il nostro circolo.